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Arbitrato

Aggiornato il 16/04/2021

L'arbitrato è una procedura in cui si demanda la soluzione di eventuali controversie tra assicurato e assicuratore a uno o più “arbitri”, esperti in materia assicurativa in grado di affrontare tutte le problematiche che vengono presentate.

Di solito si ricorre all'arbitrato per risolvere controversie sulla quantificazione del danno, come ad esempio la valutazione dei postumi permanenti. Per accedere all’arbitrato, sia l’assicurato che la compagnia devono nominare rispettivamente un proprio rappresentante, nonché individuare un terzo arbitro di comune accordo. Non occorre che queste figure siano un avvocato, ma è sufficiente che conoscano a fondo la materia assicurativa, in modo da poter risolvere la questione oggetto della controversia tra le parti.

La scelta di affidare la controversia ad un arbitro (o a un collegio arbitrale) può essere fatta dalle parti direttamente alla stipula del contratto, con l’inserimento di una apposita clausola compromissoria, oppure successivamente all’insorgere della controversia, tramite la sottoscrizione del compromesso arbitrale.

Rispetto alla conciliazione, che rappresenta un tentativo di risoluzione consensuale effettuato mediante l’intervento di un soggetto diverso dal giudice, l’arbitrato si caratterizza per il potere decisionale conferito all’arbitro (o al collegio arbitrale). La decisione presa dall'arbitro viene chiamata lodo, che ha la stessa funzione della sentenza nel processo ordinario: è dunque vincolante per le parti, che potranno anche renderla esecutiva tramite deposito nella cancelleria del Tribunale e intraprendere le opportune azioni per farla valere.

L’arbitrato garantisce tempi più brevi rispetto alle tradizionali procedure legali, in quanto prevede un procedimento più semplice e veloce. Le parti possono risolvere la controversia anche in tempi prestabiliti (normalmente dai due ai quattro mesi) e con costi che solitamente sono inferiori a quelli di un giudizio ordinario.

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