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Quando scatta la revoca della patente?
La revoca porta alla cancellazione del documento di guida. Il provvedimento viene applicato quando il patentato sia soggetto a particolari situazioni, tra cui la perdita dei requisiti psicofisici o la violazione di alcune norme che riguardano il Codice della Strada.
La patente è un'autorizzazione necessaria che consente al guidatore di circolare sulle strade pubbliche con un qualsiasi veicolo a motore. Il documento ha una validità che varia dai tre ai dieci anni, a seconda dell'età del titolare: esistono però dei provvedimenti particolari, che in base a determinate situazioni, possono compromettere il permesso di guida.
Uno di questi è la revoca della patente, intesa come l’annullamento (o cancellazione) della licenza in via permanente: si tratta di una sanzione accessoria, ossia che viene applicata in aggiunta alla sanzione amministrativa pecuniaria (la multa).
In particolare, la licenza di guida viene revocata:
- se il patentato commette gravi infrazioni al Codice della Strada (ad esempio, guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, superamento del limite di velocità di oltre 60 chilometri orari in un biennio);
- quando il titolare della licenza perde i requisiti di idoneità fisica e psichica;
- quando il titolare è riconosciuto socialmente pericoloso (persone sottoposte a misure di sicurezza personali o misure di prevenzione).
Revoca della patente anche in caso di omicidio stradale
Ricordiamo che il reato di omicidio stradale si configura nel caso in cui il guidatore provochi a seguito di un sinistro la morte di una o più persone. I giudici della Corte Costituzionale hanno però stabilito che il provvedimento di revoca non può scattare in automatico, ma solo se la responsabilità del guidatore non è contestabile.
Revoca della patente: il ricorso
Il termine è di 20 giorni dalla notifica del provvedimento se la richiesta viene inoltrata al Ministro dell’Interno, che valuterà la richiesta in coordinamento con il Ministro dei Trasporti. Il termine sale a 30 giorni nel caso in cui il guidatore si rivolga al giudice di pace o a 60 giorni se si appella al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale).
Come tornare a guidare dopo la revoca della patente?
La persona a cui viene revocata la patente potrà tornare a guidare solo conseguendo una nuova licenza: dunque dovrà nuovamente sostenere l’esame teorico e pratico.
Ricordiamo che se la revoca scatta per una perdita temporanea dei requisiti psicofisici, sarà possibile iniziare l’iter per il rilascio del documento solo dopo che siano cessati gli effetti dell’impedimento. Se la revoca è invece sopravvenuta per violazioni del Codice della Strada, sarà necessario attendere un periodo – prima di ottenere la nuova licenza – compreso tra i due e i tre anni (in base alla gravità che ha portato all’emissione del provvedimento).
Revoca: differenza con la sospensione della patente
La sospensione mette in stand-by temporaneo la validità della patente: il provvedimento ha una durata compresa tra i 15 giorni e i 5 anni (in base alla gravità dell’infrazione). Tra le infrazioni più frequenti che portano alla sospensione della patente troviamo il percorrere una curva contromano, viaggiare su un’automobile sottoposta a sequestro o superare il limite di velocità imposto in autostrada tra i 40 e i 60 chilometri orari.
La sospensione della patente riguarda anche il guidatore che viene trovato senza polizza assicurativa per almeno due volte nell’arco di 24 mesi. Il periodo di sospensione varia da uno a due mesi: inoltre, il mezzo è sottoposto a un fermo amministrativo di 45 giorni, un periodo che parte dalla data in cui si è pagata la sanzione e si è riattivato un contratto assicurativo di almeno 180 giorni.
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