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Bollo auto: si può chiedere il rimborso per la rottamazione del veicolo?
È possibile ottenere la restituzione dei soldi versati per l’imposta automobilistica relativa ai mesi in cui non si ha più la disponibilità della vettura. Il rimborso può essere richiesto solo in cinque zone d’Italia: vediamo quali sono e le condizioni che devono essere rispettate.

Il bollo auto è un’imposta obbligatoria che tutti i proprietari di una vettura devono pagare. L’importo da versare viene calcolato sulla base della potenza della vettura, espressa in kiloWatt, della sua classe ambientale di appartenenza e delle tariffe applicate dalle singole Regioni.
Il bollo viene corrisposto per dodici mensilità: tuttavia, vi sono casi in cui l’importo versato può essere rimborsato. Uno di questi, è la rottamazione del mezzo prima della scadenza dell’imposta, che consente all’automobilista di chiedere la restituzione della parte pagata ma non usufruita.
Si tratta di una procedura valida solo per i residenti di tre Regioni e due Province autonome, ossia:
- Piemonte;
- Lombardia;
- Veneto;
- Provincia di Trento;
- Provincia di Bolzano.
Auto rottamata e bollo: condizioni per il rimborso
Per gli automobilisti del Veneto e delle Province di Trento e Bolzano il rimborso non può essere corrisposto per somme inferiori ai 30 euro; per quelli del Piemonte, invece, il rimborso è disposto solo se al momento della demolizione restano più di quattro mesi di godimento del bollo, mentre in Lombardia non si procede al rimborso se l’evento si verifica nell’ultimo mese del periodo d’imposta.
Il rimborso può essere richiesto presso le unità territoriali dell’ACI o le agenzie di pratiche auto. Per poter accedere al rimborso è necessario che la rottamazione venga annotata al Pubblico Registro Automobilistico (o PRA). La frazione di importo restituita viene calcolata in dodicesimi, a partire dal mese in cui avviene la demolizione della vettura, contando i mesi interi rimanenti fino alla validità del bollo auto.
Bollo auto: i casi di esenzione
Possono astenersi dal versare il bollo auto le persone affette da handicap accertato e i loro caregiver. In particolare, i casi di esenzione riguardano le seguenti categorie:
- persone disabili gravi (minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa);
- genitori delle persone disabili gravi;
- coniuge della persona disabile;
- parenti o affini entro il secondo grado della persona disabile grave;
- parenti o affini di terzo grado, se la persona disabile ha compiuto 65 anni o sia affetta da patologie invalidanti.
I familiari possono usufruire dell’agevolazione solo se il portatore di handicap è a loro carico o dispone di un reddito che non supera i 2.840,51 euro. Le categorie rientranti nella Legge 104 hanno però una limitazione da rispettare sulla tipologia di vettura, in quanto non sono ammesse all’esenzione i veicoli a benzina con cilindrata superiore ai 2.000 centimetri cubici e quelli a gasolio con cilindrata maggiore di 2.800 centimetri cubici. Per ottenere l’esenzione è necessario presentare domanda all’Automobile Club Italia oppure all’Ufficio tributi o all’Agenzia delle Entrate.
Sono esentate dal pagamento del bollo anche le auto elettrificate (elettriche e ibride) e le vetture ultratrentennali. Nel primo caso, è consentito non pagare il bollo per un periodo che solitamente varia dai 3 ai 5 anni, a seconda di quanto stabilito dalla Regione di appartenenza: in Piemonte e Lombardia le elettriche godono dell’esenzione per l'intera vita della vettura.
Per quanto riguarda le vetture ultratrentennali, non occorre presentare alcuna domanda e non è inoltre necessario che il mezzo sia iscritto in un Registro storico. Ricordiamo però che un’auto ultratrentennale circolante su strade pubbliche deve corrispondere una tassa di circolazione forfettaria (tra gli 11 e i 30 euro, a seconda del veicolo e della Regione di residenza) con validità per l’intero anno solare.
Auto: è sempre obbligatoria l’assicurazione
Ricordiamo che per la scelta della polizza è meglio affidarsi a CercAssicurazioni.it, il portale che individua le assicurazioni auto più economiche offerte dalle varie compagnie partner.
Ad esempio, ipotizziamo la richiesta di una automobilista 61enne (impiegata, coniugata, prima classe di merito da almeno due anni, nessun sinistro negli ultimi cinque anni, percorrenza media annua di 15 mila chilometri) che vuole assicurare una Citroen C3 terza serie (alimentazione a gasolio, immatricolata nel 2017).

La tariffa migliore, aggiornata al 3 maggio 2023, arriva dalla compagnia Bene Assicurazioni, che fa pagare un premio di soli 155,00 euro; la polizza prevede una formula di guida esperta (ammette alla guida dell'auto assicurata solo conducenti di età superiore ai 23 anni) e un massimale di 6,45 milioni di euro per i danni alle persone e 1,3 milioni di euro per quelli alle cose.
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