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Auto: in Europa nuovo calo delle vendite in febbraio
A febbraio il mercato automobilistico Ue è tornato ai livelli del 2013: le vendite di nuove vetture sono diminuite del 19,3 pct. Il mercato italiano è riuscito a contenere la perdita a -12,3 pct grazie agli incentivi. Da segnalare il calo accusato dal Regno Unito, tornato ai minimi dal 1959.

Il mercato automobilistico europeo prosegue la sua marcia con il freno a mano tirato. Il bilancio delle immatricolazioni registrate in febbraio è infatti di nuovo negativo: nell'Ue sono diminuite del 19,3%, poiché le misure di contenimento dei contagi e l'incertezza economica hanno fortemente influenzato la domanda.
Ma c’è un altro dato che rivela la difficoltà del mercato che, con sole 771.486 unità registrate, ha riportato l’area ai minimi livelli del 2013. Ancora più ampio, secondo i dati dell’Acea, il calo delle immatricolazioni nell’Europa Occidentale (Ue+EFTA+UK): -20,3%, dato che porta a -23,1% la perdita del primo bimestre 2021.
Misure anti-Covid blande salvano i mercati di Svezia e Norvegia
L’andamento delle vendite è risultato fortemente negativo in quasi tutta l’area, con la sola eccezione di due piccoli mercati, quelli della Svezia (+5,3%) e della Norvegia (+3,3%), che – a differenza di molti altri Paesi - finora hanno adottato misure anti-Covid blande.
Il riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria ha invece penalizzato gli altri. Tra i cinque maggiori mercati del Vecchio continente, in febbraio il risultato ‘migliore’ lo fa registrare l’Italia che comunque accusa una contrazione sempre piuttosto corposa: del 12,3% contro cali del 19% in Germania, del 20,9% in Francia, del 35,5% nel Regno Unito e del 38,4% in Spagna.
L’Italia contiene le perdite grazie agli incentivi
L’Italia riesce a contenere le perdite grazie agli incentivi varati, con Legge di Bilancio, anche per le auto con alimentazione tradizionale, ma con emissioni non superiori a 135 gr/km di CO2. Tuttavia, lo stanziamento previsto per questi incentivi si sta esaurendo.
Sono ancora disponibili 54,8 milioni e, tenendo conto della media delle prenotazioni giornaliere dall’inizio della campagna, per questi incentivi restano fondi ancora fino alla fine di marzo. Il nuovo intervento del Governo, che ha già manifestato disponibilità a rifinanziare il pacchetto, secondo Promotor si rende urgente in vista dell’imminente esaurimento dei fondi.
In Italia cala il costo dell’RC auto, -32% dal 2012
Dietro la ‘tenuta’ del mercato italiano c’è anche la contestuale riduzione dei premi delle polizze auto, che sono calati in gennaio del 2,6% mensile e dell’11,8% annuo. In sostanza sono stati raggiunti i minimi dall’esplosione della pandemia (febbraio 2020), con Roma e Milano che hanno segnato un calo superiore alla media nazionale.
Un mercato assicurativo conveniente (testimoniato anche dall’Ania, che ha rilevato tra marzo 2012 e settembre 2020 un calo dell’RC Auto del 32% a 389 euro) favorisce la disponibilità di un automobilista a valutare l’acquisto di un’auto più positivamente.
Livello vendite nel Regno Unito ai minimi dal 1959
Tornando al report di Acea, in Germania in febbraio c’è stato un calo del 19% e Reinhard Zirpel, presidente dei costruttori di auto tedeschi, lascia poche speranze per il 2021: il mercato locale, ha affermato, si dirige ancora verso un risultato annuale disastroso nonostante i forti investimenti a sostegno delle vendite.
In Francia, nonostante il recente rinnovo degli incentivi, il calo è stato lo stesso molto marcato (-20,9%). Decisamente peggiore è la situazione negli altri due grandi mercati: nel Regno Unito il calo è stato del 35,5% con un livello di vendite che non si vedeva dal 1959. In Spagna la flessione è addirittura superiore: -38,4%.
Crescita costante per auto elettriche e ibride
Da segnalare una nota positiva: ovunque si registra una crescita delle vendite di auto elettriche o ibride. È un effetto dei forti incentivi per questa tipologia di vetture in vigore in quasi tutti i Paesi, con bonus generalmente molto superiori alla capacità del mercato di usufruirne per le carenze infrastrutturali che ancora penalizzano la loro diffusione.
In Italia a tale situazione si è posto rimedio con incentivi anche per l’acquisto di vetture con alimentazione tradizionale, ma comunque con emissioni contenute. È un esempio virtuoso per i Paesi europei che, sottolineano in Promotor, ancora non lo fanno e sostengono solo l’auto elettrica.
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