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Ricarica auto elettriche: in Italia le tariffe più care d’Europa

Gli operatori delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici nel nostro Paese pagano le tariffe più care rispetto ai “big” d’Europa. Il confronto con Francia, Germania e Spagna nell’analisi commissionata da Motus-E. Oltre a un focus su come trovare la polizza RC auto più vantaggiosa per le tue tasche.

Pubblicato il 18/09/2024
ricarica di una vettura elettrica
Ricarica auto elettriche: in Italia tariffe più salate d’Europa

Tra i “big” d’Europa, l’Italia ha le tariffe per la ricarica dei veicoli elettrici a carico degli operatori più salate. Infatti, dal confronto con Francia, Germania e Spagna, il nostro Paese è quello in cui i costi energetici sono alle stelle, con un prezzo fino a 7,5 volte superiore.

Il quadro a tinte fosche emerge da uno studio realizzato da Afry, una società di consulenza con quartier generale a Stoccolma (Svezia), su commissione di Motus-E, l’associazione italiana per la mobilità sostenibile.

Ricarica veicoli elettrici, tariffe ai raggi X in 4 Paesi UE

L’analisi di Afry ha passato sotto la lente cinque configurazioni tipiche di ricarica dei veicoli elettrici per identificare e valutare le differenze tra le relative tariffe elettriche nei 4 principali Paesi UE: Francia, Germania, Italia e Spagna.

Il risultato? In tutte le 5 categorie analizzate, il prezzo nel nostro Paese è il più elevato. In particolare, la stangata maggiore si verifica per la tariffa energia delle colonnine in media tensione, “dove gli oneri di sistema e generali rappresentano la gran parte di essa” si legge nella sintesi del report.

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Le configurazioni nel radar della ricerca

Scattiamo ora una panoramica delle configurazioni di ricarica più rappresentative sul mercato che sono state prese in considerazione dallo studio di Afry:

  • configurazione 1: bassa tensione, consumo di 8.000 kWh/anno, punto di consegna (POD) da 50 kW e fattore di utilizzo elettrico (Fue) dell’1,83%;
  • configurazione 2: bassa tensione, consumo di 15.000 kWh/anno, POD da 99 kW e Fue dell’1,73%;
  • configurazione 3: media tensione, consumo di 37.000 kWh/anno, POD da 250 kW e Fue dell’1,69%;
  • configurazione 4: media tensione, consumo di 85.000 kWh/anno, POD da 600 kW e Fue dell’1,62%;
  • configurazione 5: media tensione, consumo di 130.000 kWh/anno, POD da 1.200 kW e Fue dell’1,24%.

Il peso delle tariffe elettriche per gli operatori in Italia

L’indagine evidenzia che nel settore della ricarica pubblica dei veicoli elettrici, “l’energia rappresenta una spesa operativa significativa che gli operatori devono gestire, in particolare con un basso utilizzo dell’infrastruttura di ricarica”.

Per le società che operano in questo mercato da nord a sud della nostra Penisola, il fardello economico per la voce energia è più pesante da sostenere rispetto ai competitor negli altri Paesi UE.

Infatti, nella configurazione 1, la tariffa italiana è di 0,28 €/kWh: si tratta dello stesso prezzo che è applicato in Germania, ma il doppio rispetto a quello che si registra in Spagna (0,13 €/kWh) e il triplo rispetto a quello in vigore in Francia (0,09 €/kWh). Nella configurazione 2, gli operatori in Italia pagano l’energia elettrica 0,28 €/kWh: nella locomotiva d’Europa, si spende 0,23 €/kWh. Ancora più basse le tariffe in Spagna (0,13 €/kWh) e in Francia (0,12 €/kWh).

Anche nelle restanti 3 configurazioni (in media tensione), l’Italia indossa la maglia nera. Non solo, la forbice di prezzo si allarga notevolmente:

  • nella configurazione 3, la tariffa applicata in Italia è di 0,55 €/kWh, nettamente superiore rispetto a quella tedesca (0,21 €/kWh), spagnola (0,13 €/kWh) e francese (0,08 €/kWh);
  • nella configurazione 4, l’Italia prevede una tariffa elettrica di 0,51 €/kWh contro un costo di 0,21 €/kWh in Germania, di 0,18 €/kWh in Spagna e di 0,08 €/kWh in Francia;
  • nella configurazione 5, la tariffa impenna a 0,60 €/kWh in Italia. Prezzi decisamente più bassi per Germania (0,16 €/kWh), Spagna (0,20 €/kWh) e Francia (0,08 €/kWh).

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A cura di: Paolo Marelli
Esperto di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Paolo ha conseguito una laurea in Filosofia e un Master in Pubblicità prima di iscriversi all'albo dei giornalisti nel 1998. Per le testate del Gruppo si occupa di conti correnti, mutui, assicurazioni, luce e gas e transizione green.

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