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Revisioni auto e moto 2021: in arrivo l’aumento delle tariffe
La Legge di Bilancio ha aumentato il prezzo delle revisioni per le due e le quattro ruote: i proprietari di auto e moto dovranno sostenere una spesa aggiuntiva di quasi 10 euro, al netto di IVA e altre spese. La norma, però, introduce anche un buono "veicoli sicuri".
L’aumento del costo della revisione per auto e moto potrebbe presto entrare in vigore.
L’aggiornamento delle tariffe, già previsto dalla Legge di Bilancio, sarebbe dovuto diventare operativo a partire dal 30 gennaio 2021, ma la mancanza del decreto attuativo da parte del Ministero dei Trasporti ha portato ad una proroga del termine.
Automobilisti e motociclisti dovranno pagare 9,95 euro in più, al netto di IVA e altre spese: ad esempio, in caso di revisione presso un centro privato autorizzato, si passerà dagli attuali 66,08 euro a 79,02 euro. Tuttavia, la norma introduce anche un buono “veicoli sicuri”, che consente l’esenzione dall’aumento alla prima revisione effettuata entro tre anni.
Il bonus sarà valido solo una sola volta e per un solo veicolo: tuttavia, l’aumento sarà comunque percepito dai centri di revisione, in quanto compensato dallo Stato. Il bonus è però limitato, in quanto può contare su un fondo di 4 milioni di euro.
Ogni quanto va fatta la revisione?
Il controllo tecnico dei veicoli serve essenzialmente a verificarne la piena efficienza. In particolare, per valutare le condizioni dei mezzi vengono verificati l'impianto frenante, la carrozzeria (o carenatura per le moto), luci e circuito elettrico, gli pneumatici e i gas di scarico.
La normativa nazionale prevede che l’auto o la moto debbano essere sottoposte a revisione (o collaudo) dopo 4 anni dalla prima immatricolazione, un termine che scende a 2 anni per i controlli successivi. Dunque, se ad esempio una vettura è stata acquistata nuova a febbraio del 2017, dovrà sostenere la revisione entro il 28 febbraio del 2021 e la successiva entro lo stesso mese del 2023.
Ricordiamo però che i termini per eseguire il collaudo sono stati rinviati per via della pandemia da Covid-19. In particolare, l’esecutivo ha recepito il nuovo regolamento UE del 16 febbraio 2021, che ha prorogato di 10 mesi le scadenze della revisione auto a causa del protrarsi dell'emergenza sanitaria: il rinvio si applica ai controlli che cadono nel periodo tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021. Dunque, la revisione che cade ad esempio tra l’1 e il 31 marzo 2021, potrà essere effettuata entro il 31 gennaio 2022.
Cosa si rischia a circolare con la revisione scaduta?
La mancata revisione porta all’applicazione dell’articolo 80 del Codice della Strada, che prevede l’applicazione di una multa per il trasgressore che varia dai 159,00 a 639,00 euro. Inoltre, il veicolo viene sospeso dalla circolazione fino al sostenimento dell’esame (con esito positivo), mentre se l'infrazione è accertata in autostrada viene applicata anche la sanzione accessoria del fermo amministrativo. In caso di mancato collaudo per più scadenze la multa può essere raddoppiata. Tuttavia, il guidatore che si accorge di non essere in regola non è soggetto a sanzioni retroattive.
Circolare con un mezzo non revisionato fa rischiare anche l’applicazione della cosiddetta rivalsa assicurativa, vale a dire la possibilità per la compagnia di ottenere dall’assicurato la restituzione delle somme pagate nei confronti degli altri soggetti coinvolti nel sinistro. Questa clausola non è considerata vessatoria dalla legge: a stabilirne la legittimità è una sentenza della Corte di Cassazione del 23 maggio 2011.
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