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Omicidio stradale: quali sono le pene previste?

Il reato di omicidio stradale è legge dal 2016 e prevede tre fattispecie, da distinguersi in base al tipo di violazione commessa: il guidatore responsabile rischia la reclusione da due a diciotto anni. La condanna comporta anche la revoca della patente.

Pubblicato il 03/11/2022
tamponamento tra due auto
Reato di omicidio stradale: cosa prevede?

Il reato di omicidio stradale è regolato dagli articoli 589-bis e 589-ter del Codice penale. Si configura nel caso in cui il guidatore provochi la morte di una o più persone a seguito di un sinistro: il reato prevede tre fattispecie, che si differenziano in base alla violazione commessa.

  • La prima prevede per il trasgressore la reclusione tra i 5 e i 10 anni e riguarda il caso in cui l'incidente sia causato da conducenti in stato di ebbrezza media, ossia con tasso di alcolemia tra i 0,8 e gli 1,5 g/l (grammi/litro di sangue) o per violazioni particolarmente gravi, quali ad esempio il superamento dei limiti di velocità o il passaggio di un incrocio con il semaforo rosso.
  • La seconda fattispecie riguarda la responsabilità di omicidio per i guidatori con un tasso alcolemico superiore agli 1,5 g/l o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. In questo caso gli anni di reclusione aumentano, dagli 8 ai 12 anni, ed è previsto anche l’arresto obbligatorio in caso di flagranza. Le pene descritte saranno applicate anche allo stato di ebbrezza alcolica media che riguardi conducenti professionali e neopatentati.
  • La terza fattispecie disciplina tutti gli altri sinsitri mortali in cui il responsabile commette infrazioni meno gravi. La pena è quella già utilizzate in precedenza per l'omicidio colposo aggravato da violazione stradale: il guidatore rischia da due a sette anni di reclusione (che arriva a 10 in caso di ebbrezza o uso di droghe) oppure fino a 15 anni per il decesso di più persone.

Aggravanti e attenuanti

La materia dell’omicidio stradale prevede anche delle pene in materia di lesioni: si va dai 3 ai 5 anni per quelle gravi e dai 4 ai 7 anni per quelle gravissime.

Per tutte le violazioni è previsto un inasprimento delle pene fino ad un massimo di 18 anni se il trasgressore fugge dopo il sinistro o causa la morte e il ferimento di più persone. La pena viene invece ridotta del 50% quando il reato è innescato anche da responsabilità colposa della vittima o di terzi (ad esempio l’ente proprietario della strada).

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Ripercussioni anche sulla patente

A seguito di omicidio la patente sarà revocata per un periodo di minimo di 15 anni. Il periodo sale a 30 anni se il soggetto colpevole di omicidio si sia dato alla fuga, mentre si riduce a 5 anni se il guidatore è accusato di lesioni.

A proposito di sinistri

Il rapporto ACI-ISTAT ha rilevato nel 2021 una riduzione degli incidenti. Gli eventi negativi sono stati 151.875, l’11,8% in meno rispetto al 2019, anno più significativo perché non si sono verificate restrizioni alla circolazione per la pandemia. Il ribasso ha riguardato anche la percentuale di feriti, 204.728 e -15,2%, e di decessi, 2.875 e -9,4%.

Distrazioni e velocità tra le maggiori cause di incidenti

In particolare, la principale causa è la guida distratta, con il 15,4% dei casi. Tra le distrazioni più frequenti c’è anche l’uso dello smartphone al volante: attualmente i guidatori sorpresi per la prima volta dalle forze dell'ordine sono soggetti a una multa compresa tra i 160 e i 646 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. La sanzione accessoria della sospensione della patente fino a tre mesi viene applicata solo in casi di recidiva, vale a dire quando si viene sorpresi a trasgredire due volte in un biennio.

Incidenti stradali: attenzione ai veicoli senza assicurazione

In Italia i veicoli privi di una regolare polizza sono circa 2,6 milioni. Chi circola senza assicurazione può creare non pochi problemi agli altri utenti della strada, che in caso di sinistro rischiano di non essere risarciti.

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A cura di: Enrico Campanelli

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