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Decreto autovelox: ecco le nuove regole
Il decreto introduce regole più rigide per l’installazione e l’uso degli autovelox in Italia. Vengono fissate distanze minime tra dispositivi e limiti più severi per individuare i tratti di strada dove montarli: l’obiettivo è aumentare la trasparenza e tutelare gli automobilisti.

Dal 13 giugno 2025 sono entrate in vigore in Italia le nuove norme per l’installazione e l’uso degli autovelox, introdotte con il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’11 aprile 2024. Queste regole rappresentano una svolta significativa nella gestione dei dispositivi di rilevamento della velocità, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza, la correttezza dei controlli e la tutela per gli automobilisti.
Principali novità
I Comuni perdono la libertà di montare autonomamente gli autovelox. Ogni dispositivo deve essere approvato dalla Prefettura, che può dare il via libera all’installazione solo se quel tratto di strada rispetta almeno una di queste tre caratteristiche:
- elevato numero di incidenti negli ultimi 5 anni;
- velocità media rilevata superiore ai limiti consentiti;
- impossibilità di effettuare la contestazione immediata dell’infrazione.
Queste misure evitano postazioni destinate unicamente a “fare cassa”.
Quando i comuni possono usare l'autovelox
Fuori dai centri abitati è possibile utilizzare l’autovelox solo se il limite di velocità è ridotto di non oltre 20 km/h (chilometri orari) rispetto al limite standard per quella tipologia di strada. Dunque, su una superstrada che ha un limite di 90 km/h (chilometri orari), il dispositivo può essere usato solo se il limite è fissato ad almeno 70 km/h.
Distanze minime tra due autovelox
In particolare, la distanza minima tra due diversi dispositivi è ora fissata in:
- 4 chilometri sulle autostrade;
- 3 chilometri su strade extraurbane principali;
- un chilometro su strade extraurbane secondarie e su strade urbane di scorrimento;
- 500 metri su strade urbane di quartiere e urbane locali.
Autovelox: nuova regola per le multe consecutive
Riguarda il caso del guidatore multato da più autovelox sullo stesso tratto di strada, in un periodo inferiore ai 60 minuti. In questo caso, il decreto ha previsto l’applicazione di una sola sanzione, aumentata fino a un massimo del triplo.
Il nulla di fatto sull’omologazione
La procedura di omologazione non è stata regolamentata dal decreto. L’assenza di un iter ufficiale rende ancora possibile contestare le multe per dispositivi non omologati, un aspetto su cui il Ministero delle Infrastrutture sta lavorando per definire un secondo decreto che dovrebbe semplificare la validità degli apparecchi approvati dal 2017 in poi.
Autovelox: restano invariate le sanzioni previste dal nuovo Codice della Strada
Nel dettaglio:
- Fino a 10 km/h oltre il limite la sanzione è compresa tra 42 a 173 euro;
- tra 11 e 40 km/h oltre il limite, la sanzione varia da 173 a 695 euro;
- tra 41 e 60 km/h oltre il limite, la sanzione è compresa tra 544 e 2.174 euro (oltre alla sospensione della patente da 1 a 3 mesi);
- se si supera il limite di oltre 60 km/h, la sanzione varia da 847 a 3.389 euro (oltre alla sospensione della patente da 6 a 12 mesi).
La pericolosità del guidare ad alta velocità
Guidare a una velocità superiore a quella consentita è una condotta particolarmente pericolosa, perché aumenta la probabilità di causare un sinistro.
Ricordiamo che in quest’ultimo caso si è soggetti anche ai problemi in ambito assicurativo: al rinnovo della polizza RC ci sarà la penalizzazione della classe di merito (ad esempio dalla prima alla terza classe) e il conseguente aumento del premio assicurativo. In tema di assicurazione, non possiamo non menzionare i vantaggi di sceglierla su CercAssicurazioni.it: infatti, il portale individua il preventivo RC Auto più economico tra le offerte delle migliori compagnie online.
