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Revisione motocicli e ciclomotori: modalità e costi per il 2023
La revisione è una procedura obbligatoria che verifica l'idoneità della moto a circolare su strada. Per il 2023 devono provvedere alla revisione sia le due ruote immatricolate per la prima volta nel 2019 che quelle sottoposte a ultimo controllo nel 2021.

Qualsiasi moto che circola su una strada pubblica deve essere in regola con la revisione (o collaudo).
Si tratta di una procedura obbligatoria, prevista dall'articolo 80 del Codice della Strada, che serve a verificare periodicamente la piena efficienza della due ruote e garantire quelle condizioni di sicurezza, silenziosità e rispetto dei limiti di emissione dei gas di scarico.
Nel dettaglio, i motocicli e ciclomotori vengono sottoposti a un controllo meccanico, che può essere eseguito presso le officine della Motorizzazione Civile, al costo di 45,00 euro, o presso le officine private autorizzati, con una spesa che ammonta a 79,00 euro.
Ogni quanto fare la revisione
La normativa nazionale prevede che la moto deve essere sottoposta a revisione entro quattro anni dalla data di prima immatricolazione e successivamente ogni due anni.
Dunque, nel 2023 la revisione sarà obbligatoria per le moto:
- immatricolate la prima volta nel 2019;
- sottoposte a ultima revisione nel 2021.
La prima revisione (quadriennale) va eseguita entro il mese in cui è stato rilasciato il libretto circolazione (o il Documento Unico di Circolazione), mentre le successive (biennali) entro il mese corrispondente all'ultima revisione. Ad esempio, un ciclomotore immatricolato il 13 gennaio 2019 andrà revisionato entro il 31 gennaio 2023; l'ispezione successiva dovrà avvenire entro il 31 gennaio 2025.
Revisione moto: in cosa consiste
L'esame per la revisione prevede il controllo dello stato di manubrio, telaio, indicatori di direzione, marmitta, clacson, pneumatici e luci.
Successivamente vengono misurate le emissioni di monossido di carbonio, grazie ad una sonda (collegata a un computer) inserita nello scarico della moto; è anche prevista una prova di frenata, con la moto che viene posta su un banco da rulli per verificare la forza applicata alla leva anteriore e al pedale posteriore.
Per i ciclomotori la revisione è più complessa perché i controlli riguardano anche il limite di velocità (il mezzo non deve superare i 45 chilometri orari previsti dalla normativa nazionale).
Esito della revisione
La revisione ha esito positivo se tutti i controlli a cui è sottoposta la moto vengono superati. In questo caso, l'officina rilascia al proprietario un'etichetta con la dicitura “regolare”, su cui è riportata anche la data in cui è stato effettuato il collaudo e il chilometraggio del mezzo.
In caso di problemi riscontrati dall’officina, si possono presentare due possibilità. Per anomalie meno gravi sarà riportata la dicitura “ripetere”, con il veicolo che può continuare a circolare per ulteriori 30 giorni, un termine entro il quale dovrà essere sottoposto a nuova verifica. Per i difetti più gravi, sarà annotata la scritta “sospeso”, con il mezzo che potrà circolare solo per essere condotto in officina, dove dovranno essere eseguite le riparazioni necessarie, e per tornare presso il centro di revisione.
Revisione scaduta: quali sanzioni?
È importante tenere a mente che motocicli e ciclomotori con la revisione scaduta non possono circolare: il foglio di prenotazione permette al mezzo di effettuare il tragitto fino al centro dove avverrà la revisione.
L'articolo 80 prevede che il motociclista/trasgressore è soggetto a una multa compresa tra i 173 e i 694 euro, un importo che si raddoppia in caso di omessa revisione per più di una volta rispetto alle scadenze previste dalla legge. In più, la moto non può circolare fino ad avvenuta revisione (con esito positivo).
Non sottoporre la moto a collaudo fa rischiare anche la rivalsa assicurativa, con il motociclista responsabile di un sinistro che dovrà rimborsare quanto liquidato dalla compagnia a titolo di risarcimento.
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