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Moto con targa estera: le norme da rispettare per circolare in Italia

L'utilizzo di una moto con targa estera è soggetta a regole precise. I residenti possono circolare per un massimo di 90 giorni: in seguito, è necessario reimmatricolare il veicolo. Discorso diverso per i non residenti, che possono viaggiare liberamente solo se il soggiorno in Italia non supera i 12 mesi.

Pubblicato il 17/10/2025
moto che viaggia su strada statale
Hai una moto con targa estera? Ecco cosa sapere

Negli ultimi anni, la presenza di moto con targa estera sulle strade italiane è aumentata sensibilmente, generando dubbi e incertezze sulle regole da rispettare per circolare regolarmente. Proprietari italiani, turisti e residenti temporanei devono interfacciarsi con una normativa che prevede specifici divieti e obblighi per l’uso di questi veicoli.

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Moto con targa estera: le regole per i residenti

I residenti e coloro che soggiornano in modo abituale o continuativo possono circolare con una moto immatricolata estera per un periodo massimo di tre mesi (90 giorni) dalla disponibilità del veicolo: dopo questo termine, è necessario reimmatricolare la moto con targa nazionale. Il periodo scende a 60 giorni per coloro che hanno appena ottenuto la residenza in Italia.

Per quanto riguarda la domanda di reimmatricolazione, va presentata all’Ufficio della Motorizzazione Civile. In particolare, il primo passo prevede una verifica tecnica e amministrativa del veicolo, che include il controllo della conformità del mezzo alle normative italiane ed europee, tramite il Certificato di Omologazione Comunitaria (COC). Se quest’ultimo non è disponibile, può essere richiesto al produttore della moto.

Successivamente, è necessario presentare la documentazione richiesta, ossia un documento d’identità, certificato di residenza, documento di proprietà, il contratto di acquisto (o atto di vendita con firma autenticata) e la copia del libretto di circolazione estero.

Se tutto è conforme, l’ufficio rilascia il nuovo documento di circolazione italiano, con la relativa targa. Infine, entro 60 giorni dall’immatricolazione, è necessario iscrivere la moto al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

Ricordiamo che dopo aver reimmatricolato la moto con targa italiana, è obbligatorio stipulare l’assicurazione RC. A tal proposito, è sempre bene cercare la polizza sul comparatore CercAssicurazioni.it, che individua l’assicurazione moto più economica tra le offerte delle diverse compagnie online partner.

Moto con targa estera: le sanzioni per mancata reimmatricolazione

In questo caso, è prevista una sanzione amministrativa di importo compreso tra 712 euro e 2.848 euro. Inoltre, è previsto il fermo amministrativo della moto per un periodo di 180 giorni: in caso di mancata regolarizzazione entro questo termine, si applica la confisca del veicolo.

Moto con targa estera: le regole per i non residenti

In particolare, i turisti (o coloro che non hanno residenza stabile) possono guidare in Italia la propria moto senza particolari restrizioni: tuttavia, il soggiorno in Italia non deve essere superiore ai 12 mesi. Il guidatore deve avere con sé il documento di circolazione del veicolo e un’assicurazione RC che copre i danni sul territorio italiano.

Eccezioni al divieto di circolazione per i residenti

La moto con targa straniera può circolare senza restrizioni:

  • in caso di noleggio da una società con sede in un Paese estero;
  • in caso di dipendenti italiani che guidano una moto aziendale immatricolata all’estero.

Moto con targa estera: quando è previsto l’obbligo di iscrizione al REVE

Si tratta del Registro dei Veicoli Esteri, istituito nel 2022 e gestito dall’Automobile Club d’Italia (ACI). L’obbligo di iscrizione al REVE riguarda i cittadini italiani o stranieri residenti in Italia che a vario titolo utilizzano moto intestate a persona fisiche (o giuridiche) con residenza (o sede) in uno Stato estero per un periodo superiore ai 30 giorni all’anno – anche non consecutivi.

L’iscrizione al REVE si effettua presso gli STA, Sportelli Telematici dell’Automobilista. Alla fine della procedura, la moto viene annotata nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e viene rilasciato un attestato di iscrizione – da tenere obbligatoriamente a bordo ed esibire in caso di accertamento delle forze dell’ordine.

Ricordiamo che l’iscrizione al REVE è necessaria anche per chi ha l’obbligo di reimmatricolare la moto dopo i 90 giorni.

Attualmente, la registrazione al REVE ha un costo di 41 euro, di cui 27 euro per emolumenti ACI e 16 euro per l’imposta di bollo.

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A cura di: Enrico Campanelli
Esperto di assicurazioni
Web Content Writer laureato in Economia e Commercio. Dopo un'esperienza nel mondo delle assicurazioni, si dedica alla scrittura per blog e portali di settore. Appassionato di motori, si specializza nell'analisi del comparto assicurativo auto.

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