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Incentivi per moto e scooter elettrici 2022: si riparte
Tornano gli incentivi per i ciclomotori e i motocicli elettrici. Il contributo è destinato a tutti coloro che comprano un veicolo nuovo di fabbrica delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7. Il calcolo viene fatto sulla percentuale del prezzo di acquisto.
Si riparte. Tornano, a grande richiesta, gli incentivi per l’acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici. A partire dal 19 ottobre ha riaperto per i concessionari la piattaforma Ecobonus per avviare la prenotazione delle agevolazioni. Altri 20 milioni di euro, così come stabilito dal Decreto Semplificazioni, sono stati stanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico per l’anno 2022. Si tratta di risorse spostate dal fondo destinato alle auto ibride e ibride plug-in.
Con il Decreto pubblicato lo scorso 16 maggio 2022 in Gazzetta ufficiale è stato stabilito uno stanziamento di 650 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Tali stanziamenti rientrano tra le risorse approvate dal Governo nel Fondo Automotive per cui è stata prevista una dotazione finanziaria totale di 8,7 miliardi di euro fino al 2030.
Chi può richiedere il contributo?
Il contributo si rivolge a tutti coloro che comprano un veicolo elettrico nuovo di fabbrica delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7. Il calcolo viene fatto sulla percentuale del prezzo di acquisto: 30% per gli acquisti senza rottamazione e 40% per gli acquisti con rottamazione. Nel primo caso l’incentivo è del 30% con un tetto di 3mila euro; nel caso di rottamazione di un vecchio veicolo della stessa categoria omologato euro 0,1,2 o 3, l’incentivo ammonta al 40% del prezzo con un tetto di 4mila euro.
Il mezzo a due ruote da rottamare deve risultare di proprietà della stessa persona che sta per acquistare il nuovo veicolo e deve essere intestato a lui da almeno un anno. Il mezzo può essere anche di proprietà di un familiare che convive con chi effettua la spesa.
Cos'è l’Ecobonus e come ottenerlo
L’Ecobonus rappresenta una risposta concreta a una mobilità più sostenibile. Così come previsto dalla vigente normativa europea sul fronte della qualità e della tutela dell’aria e dell’ambiente e in linea con gli obiettivi del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia per la mobilità sostenibile) e dell’Agenda 2030, l’Ecobonus nasce per contribuire ad abbattere le emissioni di anidride carbonica.
Il contributo, messo in campo dal Ministero dello Sviluppo economico e gestito da Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, punta all’acquisto di veicoli non inquinanti:
- Auto elettriche, ibride e a motore termico con un livello di emissioni fino a 135 gr/km di CO2;
- Motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici di Classe di omologazione uguale o superiore a Euro 5;
- Veicoli commerciali elettrici.
L’agevolazione è destinata a tutte le persone fisiche o giuridiche, che intendano acquistare veicoli non inquinanti. Toccherà poi al concessionario a prenotarlo. Anche le PMI hanno diritto all’Ecobonus se acquistano in Italia veicoli commerciali (categoria N1 e N2), anche in leasing finanziario, destinati al trasporto di merci: veicoli nuovi di fabbrica; dotati di massa totale a terra non superiore a 3,5 t per la categoria N1 e non superiore a 12 t per la categoria N2; elettrici.
Sono quattro fasi le fasi per richiedere e ottenere il contributo così come illustrato sulla piattaforma Ecobonus del Mise:
- Prenotazione: il concessionario/rivenditore si registra alla piattaforma e procede con la prenotazione del contributo per ogni veicolo e, in base alla disponibilità del fondo, riceve conferma della prenotazione effettuata.
- Erogazione: il concessionario/rivenditore riconosce al suo cliente il contributo attraverso una compensazione del prezzo di acquisto.
- Rimborso: il costruttore/importatore del veicolo rimborsa al concessionario/rivenditore il contributo elargito.
- Recupero: il costruttore/importatore del veicolo riceve dal concessionario/rivenditore tutta la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta.
Il contributo deve essere indicato nell’atto di acquisto e nella fattura emessa dal concessionario/rivenditore. Se si opta per il leasing finanziario, l’importo deve essere riportato nel contratto e nella dichiarazione redatta dalla società di leasing.