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Calamità naturali: l'importanza di assicurarsi

Le coperture assicurative per gli eventi catastrofali sono ancora poco ricercate in Italia, dove invece è sempre più diffusa l'idea di un intervento ex post dello Stato. A fronte di una crescita di drammatici eventi naturali si registra una cronica sottoassicurazione.

Pubblicato il 08/06/2023
mani che tengono un modellino di casa
Le assicurazioni casa contro le calamità naturali

Le catastrofi naturali sono ormai sempre più frequenti. Lo rivela il Rapporto Sigma, che segnala una crescita di tali eventi a fronte di una cronica sottoassicurazione che riguarda soprattutto il nostro Paese. L’Italia, pur essendo teatro degli effetti del cambiamento climatico, presenta infatti una scarsissima protezione in termini assicurativi.

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso dell’arrivo di una polizza obbligatoria per gli edifici che possa proteggere dai danni causati dalle calamità naturali, ma al momento il progetto resta solo su carta. Nel nostro Paese l’unica assicurazione casa obbligatoria è quella scoppio e incendio che è prevista quando si sottoscrive un mutuo casa. Per tutte le altre non vi è alcun obbligo nonostante la loro importanza.

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Crescita lenta per le polizze volontarie

Anche se il 75 per cento delle case in Italia è esposto a possibili eventi naturali estremi, solo poco più del 5 per cento è tutelato da una polizza assicurativa specifica. Lo rivela l’Ania, secondo cui però qualche passo in avanti è stato fatto negli ultimi anni. La percentuale era praticamente nulla quindici anni fa. Ad accelerare la crescita anche la norma che a partire dal 2018 prevede l’esenzione dell’imposta fiscale sui premi per le assicurazioni contro gli eventi calamitosi e la detrazione al 19% di tali premi ai fini Irpef.

Al momento il nostro Paese è forse l’unico industrializzato a non essere fornito di un meccanismo regolamentato per gestire le calamità naturali. Sistemi regolamentati di gestione dei rischi catastrofali esistono ad esempio in Francia, in Spagna, negli Stati Uniti, in Giappone ed eccetera.

In Italia, così come emerge proprio da uno studio Ania, esiste una convinzione che ci sia un garante, lo Stato, disposto a farsi carico della ricostruzione in caso di catastrofe. Ci si basa dunque sempre più sull’intervento ex post dello Stato. Ecco perché le coperture assicurative per gli eventi catastrofali sono poco diffuse: l’88,7% delle polizze non presenta alcuna estensione assicurativa. L’indagine rivela che prendendo in esame tutte le polizze attive al 31 marzo 2022 solo l’11,3% di queste prevede un’estensione per le catastrofi naturali. La percentuale era pari al 12,9% a marzo 2021; all’11,6% marzo 2020 e all’8,5% a marzo 2019. Il dato risulta raddoppiato rispetto a settembre del 2016, quando era pari a 5,1%.

Proprio per favorire la crescita delle polizze assicurative contro le catastrofi naturali (terremoti e alluvioni), la legge n.205 del 27 dicembre 2017 ha previsto dall’anno 2018 delle agevolazioni fiscali per tutti coloro che stipulano tali coperture per la propria abitazione. Se prendiamo in considerazione le sole polizze con estensione alle calamità naturali che sono state sottoscritte a partire dal 2018 fino a marzo 2022, possiamo notare che queste rappresentano circa il 77% delle polizze attive (1,4 milioni). Ciò significa che le agevolazioni fiscali stanno avendo degli effetti positivi, anche se il risultato, complessivamente, è ancora molto limitato.

Da qui il progetto di aprire le porte a una soluzione obbligatoria, già presente in altri Paesi, che garantirebbe una maggiore sostenibilità per le compagnie e al contempo difesa per chi si assicura. Oggi nel Vecchio Continente il modello assicurativo più diffuso in questi casi è quello della polizza semi-obbligatoria: il premio viene quantificato sulla base di una tariffa fissata dallo Stato e regolato a seconda della tipologia di immobile.

Stando al disegno di legge presentato dalla Camera, l’obbligo di assicurazione dovrebbe riguardare in Italia in primis gli edifici ubicati nelle realtà più a rischio. Parliamo di regioni in cui sono frequenti eventi sismici e di dissesto idrogeologico. In cantiere ci sono anche la deducibilità del premio versato al momento della dichiarazione dei redditi e uno sconto sull’Imu.

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A cura di: Tiziana Casciaro
Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Giornalista di attualità, finanza e risparmio. Collabora con Gruppo MutuiOnline scrivendo di prestiti, mutui e conti bancari e con CercAssicurazioni.it, approfondendo tutti gli aspetti del comparto assicurativo.

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