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Bonus revisione 2023: come funziona e quando si può richiedere
Il bonus è un contributo introdotto dal Governo per compensare l’aumento del costo della revisione obbligatoria per autoveicoli e motoveicoli. Gli interessati possono richiedere l'agevozione anche quest'anno inviando la domanda tramite la piattaforma "Bonus Veicoli Sicuri".

La tariffa per la revisione dei veicoli a due e quattro ruote è aumentata dal 1° novembre 2021. L’incremento è stato di 9,95 euro al netto di IVA e altre spese: il costo della revisione è ora di 79,02 euro se eseguita nelle officine private autorizzate.
Per compensare il maggior costo e agevolare gli utenti, il Governo ha introdotto fino al 2024 un bonus revisione, il cui importo è pari all’aumento in vigore: quest’ultimo può essere domandato anche quest’anno tramite la piattaforma “Bonus Veicoli Sicuri”.
In particolare, il bonus revisione 2023 è possibile richiederlo:
- fino al 31 marzo 2023, per le revisioni effettuate nel 2022;
- dal 3 aprile 2023, per le revisioni effettuate nel 2023.
Come usufruire del bonus
Possono avvantaggiarsi dell’agevolazione i proprietari di autoveicoli e motoveicoli – compresi gli autocarri fino a 35 quintali e minibus fino a 15 posti. Il contributo può essere richiesto una sola volta e per un solo mezzo: per accedere alla piattaforma è necessario registrarsi attraverso le credenziali dell’identità digitale Spid, oppure tramite Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns).
In seguito, l’utente deve compilare il modulo presente sulla piattaforma specificando il numero di targa del mezzo (che deve essere intestata alla stessa persona che chiede il rimborso), data e luogo dell’avvenuta revisione, nome, cognome e indirizzo e-mail dell’intestatario e IBAN del conto corrente. Il rimborso parte una volta che il sistema ha verificato i dati e arriva sul conto corrente del richiedente.
Revisione auto e moto: in cosa consiste?
La revisione (o collaudo) è un’ispezione meccanica del veicolo che serve a verificare la piena efficienza e il rispetto degli standard di sicurezza. Nel dettaglio, per le auto e le moto si valutano le condizioni dell’impianto frenante, della carrozzeria (o carenatura per le moto), di luci e circuito elettrico, gli pneumatici e i gas di scarico. I tecnici della revisione controllano anche i dati presenti sul libretto di circolazione, accertando che il numero di telaio riportato sul veicolo corrisponda con quello presente sul documento.
La normativa nazionale prevede che debbano essere collaudate dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, un periodo che scende a due anni per le revisioni successive. Ad esempio, una vettura acquistata nuova ad aprile del 2019, dovrà sostenere la revisione entro il 30 aprile del 2023 e la successiva entro lo stesso mese del 2025.
Revisione scaduta: sanzioni pesanti per i trasgressori
La revisione dei veicoli è obbligatoria. La mancata revisione nei tempi stabiliti porta all’applicazione dell’articolo 80 del Codice della Strada: in caso di controllo delle forze dell’ordine, si rischia una multa di importo compreso tra i 173,00 a 694,00 euro, nonché la sospensione dalla circolazione del mezzo fino al sostenimento del collaudo (con esito positivo). Inoltre, le forze dell'ordine annotano il provvedimento sulla carta di circolazione.
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