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Protezioni ad hoc per gli amici a quattro zampe
Sono presenti in oltre il 40% delle case italiane e complessivamente in numero superano quello degli abitanti (umani). Gli animali domestici sono sempre più parte integrante delle famiglie e, per questa ragione, sul mercato crescono le polizze assicurative ad hoc.

Gli amici a quattro zampe hanno superato gli umani. Secondo uno studio di Censis ed Eurispes, gli animali domestici nel nostro Paese sono più di 65 milioni, contro poco meno di 59 milioni di abitanti. Sono ospitati dal 42% delle famiglie residenti, con gli uccelli che sono i più numerosi, mentre cani e gatti sono quelli che attirano il maggiore affetto da parte dei loro padroni. I numeri sono in costante crescita negli ultimi lustri, con una forte accelerazione dalla pandemia in poi. Questo spiega la comparsa sul mercato di un numero crescente di polizze dedicate.
L’offerta di polizze che tutelano i padroni
Il punto di partenza non è che può essere nell’individuazione dei rischi. L’art.2052 del Codice Civile stabilisce che il proprietario di un animale o chi se ne serve è responsabile dei danni che l’animale può causare sia mentre è sotto la sua custodia sia mentre non lo è, perché ad esempio è sfuggito o si è smarrito. Dunque, sebbene l’assicurazione non sia obbligatoria, si tratta di un’opzione da prendere seriamente in considerazione. Senza dimenticare che se i nostri amici a quattro zampe stanno male e necessitano di cure continuative, queste ultime finiscono col pesare parecchio sul bilancio familiare. La polizza diventa così un valido supporto economico che garantisce una copertura anche in caso di spese impreviste.
La condizione necessaria affinché le assicurazioni per i propri amati animali siano valide è che il cane o il gatto siano iscritti all’anagrafe, dotati di microchip, di libretto sanitario e regolarmente vaccinati. Ovviamente non sono coperti eventuali danni causati o subiti dall’animale in caso di impiego in attività proibite dalla legge, così come per attività di carattere professionale.
Diversi livelli di protezione per gli animali domestici
Non è possibile quantificare il giro d’affari in Italia delle polizze per gli animali domestici, dato che questi prodotti generalmente sono un mix di soluzioni assicurative diverse. Di certo c’è che la protezione base (verosimilmente anche quella più diffusa) riguarda la responsabilità civile dei proprietari per i danni causati dai loro amici a quattro zampe. Si tratta di una soluzione molto diffusa, come è possibile vedere consultando un comparatore di offerte, che solitamente costa qualche decina di euro all’anno.
Ci sono poi le polizze che coprono la tutela legale per le cause che altri potrebbero intentare nei confronti dei proprietari. Un ulteriore livello di protezione – man mano che si sale, aumenta l’esosità dei premi – riguarda le malattie e le cure riguardanti direttamente gli amici a quattro zampe. Quest’ultimo è l’ambito più articolato e anche difficile da definire in maniera unitaria, data l’eterogeneità delle proposte, che si porta dietro anche una serie di limitazioni sia in merito agli interventi delle compagnie, sia ai massimali assicurabili.
Tra le opzioni aggiuntive, una delle principali novità degli ultimi tempi riguarda il ricorso ai sistemi di geolocalizzazione che consentono di tenere sotto controllo gli spostamenti dell’animale domestico attraverso il localizzatore Gps. In questo modo è possibile monitorare spostamenti, ma anche sonno e attività dell’amico a quattro zampe. I piani avanzati, inoltre, mettono a disposizione una linea telefonica dedicata per segnalazioni di avvistamento, il rimborso di taxi o treno per recuperare l’animale una volta ritrovato.
La diffusione delle coperture assicurative
In Italia non esistono statistiche sulla diffusione di queste polizze, mentre negli Stati Uniti si stima una copertura per il 4% dei cani e l’1% dei gatti. Quanto basta per raggiungere un giro d’affari annuo per l’equivalente di circa 8 miliardi e mezzo di euro, un dato destinato a raddoppiare entro il 2032.
Di certo c’è che il mercato è destinato a crescere, anche per le tendenze demografiche: si fanno sempre meno bambini, mentre per i pet la disponibilità è crescente. Basti pensare che per l’81% degli italiani, gli animali da compagnia membri a tutti gli effetti del nucleo familiare.